Tempio Pausania, “La Terapia dell’ascolto”, una voce amica a disposizione del disagio. Un’idea da concretizzare.

Tempio Pausania, 16 gen. 2016-

A volte nascono così, semplicemente perché chi ci parla di una sua idea ha sufficiente esperienza lavorativa, per studi o per una passione che si è approfondita, le accomunanze che conducono alla concretizzazione di un’idea. Stavolta, per dare ragione a quanto appena scritto, è stata una persona, anonima ma reale, nel senso che se ne conosce l’identità e la si è da subito giudicata “positiva” nella sua veridicità. Sto parlando di “Anna”, nome inventato che ha avuto questa idea di creare anche nella nostra comunità una “voce amica”, quella possibilità anonima di ascoltare un altrettanto anonimo interlocutore colpito da un qualsiasi disagio.

Il disagio, si esprime in molteplici varianti, dalla solitudine alla povertà, al problema psichico, al bisogno di aiuto economico. Qualsiasi nome abbia il disagio, essere ascoltati appare l’iniziale desiderio di volerne uscire.

L’intervista video che segue questa breve premessa, seppure in una maniera insolita, chiarisce meglio quale sia stata l’idea di “Anna” e il suo volersi mettere a disposizione del prossimo. Certo, lei sola non basta. occorrono altre persone, altre figure professionali con cui condividere questa idea che vorrebbe diventare progetto. Innanzitutto, come si dirà anche durante la chiacchierata di stamattina, la volontà di chi amministra questo territorio di voler dare le ali al progetto, delle “anime” che vogliano mettere a disposizione una parte anche minima del loro tempo e poi poche altre, semplici cose: un telefono ed un numero pubblico ed una stanza dove svolgere questa attività.

Galluranews, anche per sottolineare il suo impegno in questa comunità sociale, mette a disposizione di questa idea il proprio spazio e la divulgazione di questo messaggio in “voce”che ascolterete nel video.

Dicevo prima di una strana maniera di intervistare qualcuno. La forma scelta, come vedrete, è stata voluta  perché in questa splendida idea di “Anna” non conta chi c’è dall’altra parte del telefono. Quindi, ascolterete la sua voce ma non vedrete lei. Pregherei il pubblico di lettori del blog, di capire il vero significato di questa scelta comunicativa ma è stata fatta proprio per dare ancora più forza a questa che mi auguro diventi una realtà per Tempio e per tutto il territorio.

Chiamare una “voce amica” non salverà la vita di nessuno ma certo potrebbe impedire che quella voce perda anche la sola speranza che gli resta: essere ascoltata.

Antonio Masoni e “Anna”.

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