Tempio Pausania, 4 mag. 2015-
A volte il caso determina vicende umane straordinarie, frutto di momenti e occasioni che ci cadono addosso e ci cambiano il verso della camminata e del nostro orientamento. Così dev’essere stato per Gavina Cherchi, quando per caso venne in possesso di una serie di documenti che ricordavano la corrispondenza epistolare di suoi parenti di circa 70 anni fa. Quel materiale era esplosivo perché narrava della storia di un eroe sardo, di Ittireddu, Gavino Cherchi, noto col nome di battaglia di Stella, eroe della resistenza e dei partigiani. Un eroe colto, un docente del Liceo di Parma, un uomo che sentiva nel sangue la sua ribellione contro quel nazifascismo che qualcuno, che non chiamerei nostalgico ma ignorante, cerca a tutti i costi di deviare da ciò che è stato: il peggior crimine della storia.

La scuola, in concorso con il Comune di Tempio e il Theatre en vol, ha organizzato oggi 4 maggio un bell’incontro con gli studenti del 3° e 4° ano delle scuole superiori. Promotore il Liceo Artistico, capitanato da Maria Chiara Demuro, dirigente e Nicola Comerci, docente anch’egli nelle vesti di moderatore.

Due tavoli di relatori, un primo con il Sindaco Frediani, la preside Demuro, Piero Cossu, in rappresentanza dell’A.N.P.I. (Ass.ne Naz.le Paritigiani d’Italia) e Marco Milanese, docente del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari. Introduzione e sintesi sulla figura di Gavino Cherchi, citato più e più volte per ricordarne ad imperitura memoria le gesta e l’eroismo. Il valore del ricordo come base di partenza per il nostro agire di oggi, gli ideali di libertà sempre presenti nella nostra vita che si macchia ogni giorno di rigurgiti razziali e di tenore diverso da quel patriottismo di Cherchi, quei valori di resistenza che in questi giorni tornano sempre come semplici date di calendario ma che hanno un valore intrinseco molto più elevato e nobile.
Al secondo tavolo erano presenti invece la nipote dell’eroe di Ittireddu, Gavina. Insegnante anche lei a Sassari che ha ritrovato questo prezioso documento storico che ha datto il via a tutto, compresa questa giornata. Con lei Simone Pisano,Bernardo Demuro e Simone Sechi. Tutti hanno descritto la figura del Cherchi e ne hanno ricordato l’impresa conclusasi tragicamente sul Po dove una pattuglia nazista lo fucilò assieme a due suoi compagni di lotta. Nemmeno sotto tremende torture Gavino fece un nome dei suoi amici partigiani mentre a sua volta venne tradito da un suo amico del cui nome la storia non ci riporta nulla. Dei corpi di quei tre valorosi combattenti per la libertà non si trovarono mai le spoglie, quel fiume inghiottì tutto. Un eroe che le parole di una poesia dello scrittore, poeta e dotto Bernardo Demuro hanno sintetizzato in un commovente affresco.

Poi lo spettacolo del Theatre en Vol, una compagnia che ha descritto in maniera struggente la vita di Gavino, un eroe sardo, un grande uomo, un esempo da seguire. La ricostruzione dell’ambiente di vita, la partenza, l’attesa di una risposta nei familiari, le lettere scritte, l’essere dispersi, non essere morti e non essere più vivi. L’impotenza, il dolore, il sentimento che emergono prepotenti in un racconto dove musica malinconica e buio diventano essenziali per raccontare la tragedia. Splendido spettacolo e bravissimi interpreti di una storia vera, di un uomo che la memoria ci ha restituito e di cui essere orgogliosi e fieri vivendone, se non l’eroismo, almeno la generosa figura di altruismo e senso di appartenenza ai principi sacri di libertà.
Allo spettacolo è seguito un dibattito tra pubblico e relatori in sala.
