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Tempio Pausania, Il ricordo di Maria Grazia, scomparsa stasera a soli 61 anni.

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Tempio Pausania, 14 apr. 2018-

L’apprendo stasera, alcune ore dopo il suo decesso, della morte di Maria Grazia Cossu, 62 anni a maggio, mia amica ed ex compagna del Liceo Dettori. Maria Grazia era di Calangianus ed era ammalata da non molti mesi di una malattia che sta diventando un marchio sempre più difficile da combattere anche quando si ha la forza e la grinta che lei ha sempre avuto e mostrato nella sua vita. Ci siamo visti l’ultima volta anni fa, lavorava nelle scuole elementari del vecchio caseggiato di Tempio, ma eravamo sempre in contatto con il social dal quale ogni tanto commentava le troppe ansie di questa esistenza, infarcita di tribolazioni e pene anche tra persone che dovrebbero alzare lo sguardo altrove, forse dove c’è più bisogno di essere attenti. Era una combattiva anche negli anni del Liceo, aderente sempre ad una idea di vita dove deve prevalere la giustizia e devono essere estirpate le diseguaglianze, le guerre e tutte le orribili sciagure che invece stiamo vivendo ogni giorno. Una sensibilità che la portava a volere giustizia sociale, la sua terra senza vincoli militari, senza scorie nucleari, il senso di appartenenza che ritrovava nelle canzoni di lotta, quelle di Guccini, De Andrè, nell’uguaglianza tra individui ed in ogni espressione di compassione verso “gli ultimi”. Mi sembra di sentirla ancora intonare “La Locomotiva”, come se fosse oggi.

“Non mollare mai!” – mi scriveva, quando voleva solidarizzare con le battaglie sociali che in tanti abbiamo combattuto e stiamo tutt’ora combattendo per vedere riconosciuti i diritti sacrosanti alla salute. Quegli stessi problemi di salute che oggi, nel pomeriggio, se la sono portata via a Sassari, in un ospedale dove cercava di guarire da un male terribile. Una malattia che non sapevo avesse, e che oggi mi coglie del tutto di sorpresa, mi sbatte di tristezza e dolore, rovistando tra pensieri lontani oltre quarant’anni addietro. Si, perché tra me e lei c’era stima, amicizia di lunghissima data e quel feeling che lega empaticamente due persone che si ritrovano nella stessa direzione a percorrere anni  di scuola assieme ma anche battaglie personali seppure di diversa natura. Ne avevo notato la sofferenza in viso, anni fa, ma mi disse che era solo dimagrita troppo.

Siamo piccoli rami, spesso privi di foglie robuste, inermi,  penzoloni, staccati dal tronco che ci da forza, non riusciamo a separare più quello che ci occorre da ciò che è superfluo, viviamo in balia del vento come aquiloni senza un filo. Una vita a rammentarci di com’eravamo e quel che resta a spegnere pian piano le resistenze che ci tengono in piedi. 

Io non ti dimentico Maria Grazia, così come ricorderò sempre ogni lontano attimo dei nostri anni a scuola, le risate, la tua ironia, la tua verve e lo spirito di libertà che hai sempre avuto. Piango questo destino avverso, al quale ho aggiunto stasera un altro tassello che mi avvicina ancor di più alla memoria di quei banchi, oggi più vuoti senza la tua presenza.

Riposa in pace amica cara.

Profondamente addolorati lo partecipano il marito Carlo Ferrari, i figli Amanda, Gabriele con Elena, Gian Mario con Simona e Angelo con Marika, le sorelle Ida con Quinto e Pia, i cognati, le cognate, i nipoti ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo domenica 15 Aprile alle ore 10,30 nella chiesa Parrocchiale di Santa Giusta in Calangianus, partendo alle ore 8,45 dalla Camera Mortuaria di Sassari. 

Antonio Masoni