Tempio Pausania, 19 mag. 2016-
CAPIRE LE RIFORME IN TRE MINUTI.
Le riforme.
Le riforme strutturali.
Ne sentiamo parlare da anni. “Bisogna fare le riforme!!!”. Lo sentiamo dire da tutti i governi. Berlusconi, Prodi, Monti, Letta, Renzi. Destra, sinistra, centro, coalizione, governo tecnico. Tutti, senza esclusione.
Bene. Ma a cosa servono le riforme?
Ovviamente mettiamo da parte le riforme “secondarie” (inteso semplicemente come riforme che hanno nell’immediato un impatto meno drastico sulla vita delle persone rispetto al Jobs Act o alle privatizzazioni, le uniche riforme su cui ci faranno esprimere un parere) come l’eliminazione finta del Senato e il resto. Parliamo delle riforme vere, come quella sul mercato del lavoro. A cosa servono queste riforme?
Servono a rendere il Paese più competitivo, giusto?
Dobbiamo competere. Dobbiamo vendere i nostri prodotti!
Anche qui, mettiamo da parte il fatto che dobbiamo essere competitivi a tutti i costi proprio a causa dell’Euro (perché se lo Stato viene eliminato, noi DOBBIAMO ottenere liquidità dal settore estero, cioè dobbiamo esportare).
Come si aumenta la competitività? Ne abbiamo già parlato a lungo, ma è qualcosa che va assolutamente ribadito e chiarito.
Se fate questa domanda a chiunque abbia studiato economia, vi dirà che la competitività si aumenta in tre modi:
a) Agire sul cambio.
Se io effettuo una svalutazione monetaria, vuol dire che la mia moneta perde valore rispetto ad un’altra. Quindi, lo straniero che ha una moneta più forte trova i miei prodotti convenienti, e io esporto di più.
Ma non possiamo farlo, perché c’è l’Euro.
b) Fare investimenti pubblici e privati per migliorare il prodotto.
Se aumento la qualità del prodotto, allora troverò acquirenti all’estero. Peccato che, a causa dell’Euro e dei trattati, dobbiamo attuare una stretta fiscale e quindi lo Stato non può fare nessun investimento. Allo stesso tempo siamo in crisi, in stagnazione e c’è incertezza, quindi di certo un privato non investe.
c) Ridurre i costi di produzione, cioè… se spendo di meno per produrre quel bene, allora potrò anche venderlo ad un prezzo più basso. Questo si può fare in due modi: o abbassando le tasse o riducendo le spese per la forza lavoro.
Però non possiamo abbassare le tasse perché servono allo stato come fonte sostitutiva di liquidità, e perché dobbiamo attuare il Pareggio di Bilancio.
Cosa resta?
Non possiamo agire sul cambio, non possiamo fare investimenti, non possiamo abbassare le tasse.
Però nell’Euro dobbiamo aumentare la competitività.
Tagliando i salari.
A questo servono le “riforme”. A tagliare i salari.
Nient’altro.