Tempio Pausania, 23 dic. 2017-

Venerdì 22 dicembre, due giorni al Natale 2017. Uscire per la città e girare tra le bellezze del borgo, vie del centro che raccontano di abiti nuovi, originali, una serata finalmente accessibile perché non piove, non nevica e il clima è tiepido.
” 9, 10 gradi – dice qualcuno – si sta bè!”, E’ vero, si cammina con calma, forse troppa. A tre giorni dalla festa ci si attende più gente, la si vorrebbe vedere almeno, ma alle 19.00/20.00 di ieri era poca, troppo poca. Insolito, sappiamo che la corsa al regalo non è così smaniosa. “Non ci sono soldi – dicono altri che si fermano a guardare Piazza Faber, bellissima e con riflessi che esaltano il colonnato dell’ex mercato. Tra i mercatini del fatto a mano qualcuno appare sorridente e forse anche felice, “Finalmente – mi dice una- abbiamo venduto qualcosina“. Sferruzza con lunghi e grossi ferri di legno, non vuole restare senza i suoi copricapi da donna. Domani sabato, potrebbe cambiare ed esserci qualche turista di passaggio interessato. In Piazza Gallura, altri artigiani si riparano dal freddo che comunque si fa sentire. Francesca mi dice di essere contenta, dei suoi quadretti per bambini gli è rimasto pochissimo. Mi ringrazia, per aver sostenuto forse questi mercatini del “fatto a Mano” che avranno ancora oggi per essere visitati.
L’atmosfera natalizia stenta, nonostante le musiche che dappertutto sollevano il buon umore con canzoni note che si canticchiano a bassa voce.

“Non si po’ passà, e siddu vi fussia un’emergenza? Ah?” (trad. Non si può nemmeno passare, e se vi fosse un’emergenza?) – uno dei soliti ciarlieri personaggi che animano le discussioni tra pro e contro l’ingombro delle strade di via Roma e la Piazza, se la prende con gli stretti passaggi dedicati alla gente. A mia memoria, e ricordo 40 Natali, di emergenze sanitarie ne sono combinate poco ma “è vero, ma no si sa mai!“. Ci sta, che si abbiano opinioni diverse sugli addobbi di quest’anno, ci sta sempre che esistano altri pareri, non ci sta che si parli alla “sans facon“, tanto per dire qualcosa, di soldi, di sprechi, di tutta una serie di cose che hanno più importanza del Natale, almeno a parere degli stessi che parlano per la famosa aria ai denti. Cifre che poi sono smentite opportunamente, ma questa è altra storia.

Tempio così mi piace, ma vedere i negozi del centro desolatamente vuoti, fa venire pensieri scomodi per chi non ama leggere le ragioni di questa penuria. “Sinni falani tutti a Olbia a spindì!” (Vanno tutti a Olbia a spendere), azzarda il solito osservatore della strada. “Perché?” – chiedo – e mi risponde “perché costa meno”. Fate i vostri commenti a queste parabole di saggezza che forse contengono una parte di verità. Al resto ci pensa Amazon che qualcuno, vede come il mostro che sta inglobando tutto. E’ vero, il perché anche lui lo spiega, ma non che sarà sempre peggio. Di Amazon ne vedremo sempre di più, il futuro che è già prossimo, vedrà ben cose peggiori. L’economia è ferma da anni, questi risultati erano previsti. Basti ragionare sulle cifre delle 300.000 persone che in Sardegna sono sulla soglia della povertà assoluta. Non esistono altre ragioni, una ce n’è ma si preferisce pensare ad altro.
Un gran bel lavoro quello della Color Art, a prescindere dalle opinioni in merito. C’è, o ci sarebbe, da essere orgogliosi tutti ma a Tempio non è mai stato così. A me preoccupa di più vedere le attività commerciali vuote e quelle cifre che stanno a dirci che i poveri sono triplicati a Tempio. Rilancio, mi pare opportuno, sulla bellezza degli addobbi, e ridico che la bellezza anche stavolta NON ci salverà. Tristemente ma obiettivamente realista.
Antonio Masoni