Sardegna 13 maggio 2014-
VOTO A PERDERE.
Il 25 maggio 2014 si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e abbiamo da tempo constatato l’esclusione della Sardegna dalla rappresentanza democratica a causa del collegio unico denominato “Circoscrizione insulare” (n. V). La Sardegna continua a vedersi così negata la possibilità di eleggere autonomamente dei propri rappresentanti e tale condizione discriminatoria poteva essere sanata più volte nel corso degli anni, a partire dal 1979. Dato il collegio unico, per ovvie ragioni demografiche (un rapporto di 1 a 3 tra residenti sardi e siciliani) la Sardegna non può eleggere sul dal proprio territorio autonomamente dei rappresentanti. I precedenti sono emblematici e alquanto umilianti, nonché funzionali a mere logiche di partito anziché di rappresentanza democratica. La candidata del PD, Francesca Barracciu, subentrò a Crocetta a fine 2012 solo dopo che quest’ultimo si candidò alle regionali siciliane. Giommaria Uggias (IDV) risultò eletto nel 2009 con meno di 18 mila preferenze ma grazie alle rinunce di Antonio Di Pietro e Leoluca Orlando, oltre all’opzione per altre circoscrizioni da parte di Sonia Alfano e Luigi De Magistris. Il resto è storia recente: l’8 aprile il Parlamento italiano ha bocciato l’emendamento per la “Circoscrizione Sardegna” con 218 voti contrari e 198 favorevoli. Riteniamo che il popolo sardo debba utilizzare questa tornata elettorale per dare un segnale forte e deciso denunciando l’ennesimo raggiro antidemocratico ai danni della Sardegna. Utilizzare coscienziosamente lo strumento del voto comporta anche l’astensione in massa dalle urne.