Bortigiadas, Time in Jazz concerto di Giovanni Guidi, Chiesa di San Nicola, mercoledì 12 agosto, ore 18,00.

Bortigiadas, 9 ago. 2015-

ALI, è il tema del Time in Jazz del 2015. Organizzato da Paolo Fresu e il suo Entourage di collaboratori, quest’anno si svolgerà dal 8 al 18 agosto.

Esibizione solistica in programma alle 18.00 nella chiesa di San Nicola a Bortigiadas, dove il pubblico di Time in Jazz ritrova il pianista Giovanni Guidi.

GIOVANNI GUIDI
Nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 e nel 2010 due Cd per l’Editoriale l’Espresso.
Attualmente, oltre alla collaborazione con i gruppi di Rava (PM Jazz Lab e Tribe), all’acclamatissimo duo Soupstar con Gianluca Petrella, il trio con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia , il quartetto co-diretto con il giovane enfant prodige del sassofono Mattia Cigalini, è leader di propri gruppi. Si è esibito in vari importanti festival: Umbria Jazz, Vicenza New Conversation, Zurich Nu Jazz, Umbria Jazz Balcanic Windows, Stavanger Mai Jazz, Jazzaldia, North Sea Jazz Festival, Molde Jazz, Le Mans Festival, Portland Jazz Festival, San Francisco Jazz Festival ed anche in teatri e club a New York, San Paolo, Rio De Janeiro, Buenos Aires, Brasilia, Salvador de Bahia, Dublino, Parigi, Londra, Monaco, Berlino, Seoul, Hong Kong. Il primo album a suo nome “Tomorrow Never Knows” è stato pubblicato nell’agosto 06 per l’etichetta giapponese VENUS e recensito con cinque stelle dal mensile Swing Journal. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta CAM JAZZ: i primi due “Indian Summer” e “The House Behind This One” in quartetto, “The Unknown Rebel” con una formazione allargata a dieci elementi e “We Don’t Live Here Anymore”, registrato a New York con Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver: E’ del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: “City Of Broken Dreams” inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo. Per la stessa etichetta aveva precedentemente inciso due album con Enrico Rava: “Tribe” e “On The Dance Floor”. Ha vinto poi vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, in cui è stato votato da una giuria composta da 58 giornalisti e critici musicali come miglior nuovo talento 2007. A Marzo 2015 è stato pubblicato “This Is The Day”, il nuovo album per ECM, inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo.

DICONO DI LUI :
“Quando intuisco le doti di un giovane,lo coopto subito. Ma non è altruismo, mi diverto molto a suonarci. Vivendo in divenire ho bisogno di essere sorpreso e Giovanni Guidi è come Stefano Bollani e Gianluca Petrella: mi stupisce ogni volta. Ogni tanto il Jazz ci regala una splendida sorpresa: Giovanni Guidi è la sorpresa più recente. Non per me, però, poichè lo conosco da quand’era bambino e ho visto crescere in lui giorno per giorno questa passione prepotente e irresistibile, l’ho visto passare le giornate al pianoforte e ho potuto seguire quasi quotidianamente la sua crescita musicale, ho potuto constatare l’affinarsi inarrestabile del suo gusto e la sua curiosità senza limiti. Oggi Giovanni Guidi, malgrado sia ancora giovanissimo, è sicuramente uno dei pianisti italiani più interessanti e originali. E io che lo conosco bene ed ho il piacere di suonare con lui con una certa frequenza, posso affermare con certezza assoluta che non è che l’inizio di una storia che prevedo straordinaria.”
Enrico Rava

 “… È Giovanni Guidi, pianista prodigioso per inventiva e vocazione costruttiva-sovversiva, in un quadro di formazione tristaniana, di richiami jarrettiani largamente (e positivamente) modificati, di capacità di viaggiare nel blues e nel free, scarno eppure sontuoso, lirico e dissonante.”
Mario Gamba (Il Manifesto)

“Nella Cosmic Band spicca Giovanni Guidi, autore di un intervento mozzafiato, un blues in partenza trasformato in una composizione di metafisica bellezza tra Monk, Tristano e Chopin, in costante tensione narrativa, risolta con leggerezza di tocco e ricchezza di idee.”
Vincenzo Roggero (Allaboutjazz)

“Nonostante l’età, Guidi ha il piglio dei pianisti più navigati; senza remore va diritto al sodo con un pianismo armonicamente raffinato e melodicamente delineato in modo limpido.”
Aldo Gianolio (Musica Jazz)

“Guidi è semplicemente uno dei più bei talenti emersi nel jazz italiano negli ultimissimi anni, ed era da tempo che non capitava di ascoltare un esordio di tale maturità.”
Sergio Pasquandrea (Jazzit)

“Ho ascoltato Giovanni Guidi ad Umbria Jazz e mi ha letteralmente messo al tappeto con la sua personale combinazione di avanzata creatività e naturale ricerca del rischio.”
Thomas Conrad (Jazz Times)

“…Virtuoso nel senso più ampio e alto del termine, dotato di impressionanti musicalità e versatilità, Guidi sta volando sulle ali di una maturazione vertiginosa quanto prodiga di idee e personalità…”

Paolo Russo (La Repubblica)
“Giovanni Guidi suona il pianoforte per davvero, dimostrando un approccio modernissimo che rende molto bene nell’insieme. La sua perfezione strutturale fa si che le sue improvvisazioni sembrino in realta’ delle composizioni eseguite in tempo reale, in perfetto equilibrio fra astrazione e semplicita”.
Paulo Barbosa (Jazz.It)

“Proprio il quartetto di Guidi ha offerto uno dei momenti più alti di questa edizione di Clusone Jazz, evocando lo spirito libero della migliore musica d’improvvisazione. Una proposta sorretta da una febbrile volontà espressiva che accomuna i gesti esecutivi di tutti i membri dell’ensamble, di volta in volta rabbiosa e coltraniana, all’occorrenza seducente ed estrosa come i quartetti jarrettiani ed ancora sapientemente lirica ed ornettiana.”
Renato Magni (L’Eco di Bergamo)

“Giovanni Guidi, magistrale al pianoforte, con un linguaggio asciutto e scarno si aggira introverso nelle trame di un percorso che regala perle e sorprese.”
Paolo Carradori (Il Giornale della Musica)

“Imperdibile, a tratti emozionante, il primo concerto in solo di Giovanni Guidi, che ha dimostrato una solida maturità di interprete su temi prevalentemente suoi. Con un tocco opportunamente calibrato il pianista ha perseguito una fluida continuità narrativa, pur attraversando fasi melodico-ritmiche molto diverse.”
Libero Farnè (Musica Jazz)

“…Qui trovate Giovanni Guidi al pianoforte, un talento vero che soprende ogni volta che poggia le mani sui tasti…”
Guido Festinese (Il Manifesto)

“Entre los pianistas que han surgido últimamente (destaca Giovanni Guidi, a quien hemos tenido ocasión de escuchar hace relativamente poco en Barcelona acompañando al maestro Enrico Rava. Descubrimos esa noche a un músico fogoso pero disciplinado a la hora de acompañar, influido por Paul Bley especialmente en el tratamiento de los silencios, con esa capacidad de crear expectativas tan propia del pianista canadiense aunque más propenso a la exaltación (algo relativamente sencillo dado el antecedente). “
Jonio González (Cuadernos de Jazz)

“Il pianista Giovanni Guidi si è esibito in trio con Thomas Morgan contrabbasso e Joao Lobo batteria, Il giovane virtuoso umbro è da vari anni non più una rivelazione ma una sicurezza assoluta del jazz internazionale, capace di concerti di sottile e intensa espressività sostenuta da tecnica «giusta» e da un repertorio adeguato”
Franco Fayenz (Il Sole 24 ore)

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