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Bartolomeo « Il colpo è stato duro ma ce la faccio»

Bartolomeo Addis compie fra qualche giorni 53 anni, ma è da ragazzino immerso nel lavoro. Da qualche anno intraprende l’attività di allevatore amatoriale avicolo, un mestiere che nasce dalla passione  per gli animali che serba da piccolo. In una intervista di qualche anno fa (2015), mi disse che aveva odiato la caccia perché una sorta di macabro sport in cui l’animale non gode di alcun rispetto. A distanza di altri due anni, vado ancora da lui perché ha da mostrarmi delle novità, sono sempre capi pregiati che provengono da terre lontane e poco note dalle nostre parti. Era il 2017, e tutto era solo cresciuto di razze nuove, di grande valore anche commerciale.

Tutto nell’allevamento La Piuma Dorata ha un senso, anche quel dettaglio che a me sfugge ma che lui mi fa notare. Ha ricreato nelle sue voliere l’ambiente naturale per i suoi animali pregiati, quelli da esposizione, che per alcune ore della giornata, senza mai mischiare le razze, lascia liberi nei campi.

Gli animali obbediscono docilmente alle sue parole, mai severe e sempre dolci come dev’essere negli allevatori che amano quanto fanno.

Mercoledì 20 novembre, una gang di delinquenti però devono dar prova di balentia al contrario e penetrano dalle recinzioni esterne. Devastano la sua proprietà, senza un motivo, certo non per fame o per rubare. Penetrano forzando l’uscio, nel capanno degli attrezzi dove ci sono macchinari di piccolo volume. Rovesciano i contenitori di mangime, mettono a ferro e fuoco ogni cosa. Non rubano nulla, nonostante alcuni attrezzi siano di valore. Poi, non paghi, entrano nella voliera delle galline ovaiole, ne uccidono a colpi di badile ben 97, così giusto per un capriccio. 

Giovedì mattina, Bartolomeo, come sempre di buon’ora si reca nel suo allevamento.

« In un primo momento non ho fatto caso che lungo il tragitto per le voliere, di fianco a me c’erano bidoni rovesciati, usci divelti. La prima preoccupazione è sempre la stessa per me; dar da mangiare ai miei animali. Strano, mi dico, quando chiamo le mie galline ovaiole che oramai sono abituate a me e alla mia voce. Di solito starnazzano nell’impazienza di uscire a beccare. Non le sento neppure. Poi mi accorgo della macabra sorpresa. Me le hanno ammazzate. Per portarle via ho impiegato 3 ore, tra lacrime e tristezza. Vedi – mi indica una fossa – sono seppellite lì nel terreno dove tutti i giorni loro pascolano allo stato brado. Sono 97 galline ma certo non è il loro valore economico a rendermi amareggiato e molto triste. Ho dovuto usare una calce per evitare putridume e odori. Poi ho coperto il fossato. Hanno pagato con la loro vita l’azione di quattro esseri che mi rifiuto di chiamare umani». 

Bartolomeo Addis con esemplare campione di 11 mesi.

Sono diversi i momenti in cui Bartolomeo si lascia andare alla tristezza. Son passati 5 giorni ma quel gesto vigliacco non lo abbandonerà per diverso tempo. 

« Una cosa posso dire. In questa disavventura, ho conosciuto molte persone che si son messe a mia disposizione per aiutarmi nella ricostruzione. Un oceano di solidarietà e di vero aiuto che mi hanno convinto a non mollare, a iniziare da mia moglie. La prima cosa che avrei fatto, diversamente, sarebbe stato di vendere tutto. Ma sono tosto e abituato a lottare e sudarmi il pane. Presto, appena sarà possibile, ho in serbo anche delle belle novità». 

Alcune voliere della Piuma Dorata

I sardi siamo così, solo la morte ci separa dalla forza di combattere. Poco importa se i danni subiti sono grossi o minimi. Per chi ama il suo lavoro, come nel caso di Bartolomeo, è un tristissimo incidente di percorso ma la corsa è ben lontana dall’essere finita. Grande spirito e volontà da vendere.