Aglientu (Mud’à), 6 set. 2015-
Il vino è un’eccellenza della nostra produzione italiana e di questo territorio che offre alcuni tra i migliori prodotti della tradizione enologica. La Sardegna, si sa, è terra di bianchi eccellenti e in Gallura ha trovato il suo habitat ideale il vermentino che viene prodotto dalle migliori cantine ed ha caratteristiche uniche e straordinarie.
Al Mud’à di Aglientu, il museo che tutti gli anni propone una ricca offerta di eventi selezionati e di grande interesse, il vino è stato al centro di un viaggio conoscitivo nel suo pianeta sterminato. Cosa migliore non poteva essere fatta: la musica, la conoscenza e un piccolo ma vivace recital di un bravo attore che ha illuminato il pubblico accorso.
Alla proposta di questi “Racconti di Vino” ha aderito una cantina gallurese, la Deperu-Holler, località Scupaggiu sul lago Coghinas, che produce un ottimo vino vermentino, il Fria, che è stato oggetto di degustazioni tra i presenti.

Carlo Valle, noto attore che, oltre ad una intensa attività teatrale, è anche una delle voci del celebre “Aspirina”, il gruppo che doppia film in lingua sassarese, ha dato prova di bravura e simpatia raccontando un suo personale viaggio nel mondo del vino, quella magica bevanda che ha qualità e pregi oltre le sue proprietà organolettiche. Nel piccolo video allegato a questo resoconto ne da dimostrazione. Non poteva e non doveva mancare la musica. Lo ha fatto Giuseppe Fadda, ottimo violoncellista, che ha intervallato o accompagnato la performance “letteraria” di Carlo Valle.

Il momento di conoscenza del vino è stato materia di esperti. Maria Luisa Delogu, sommelier, ha, con pochi ma rituali gesti, spiegato come si deve degustare un vino. I vari passaggi che interessano i sensi, dalla vista, primo necessario criterio di valutazione, all’olfatto e al gusto. Il vino degustato era ed è eccellente, ma quando una sommelier riesce ad insegnarti i rudimenti di una degustazione e saper distinguere in un vino le decine e decine di sentori, quasi sempre soggettivi, si riesce ad apprezzare meglio quel vino, e quello che rimane un istintivo gesto “vecchio quanto il bicchiere” di portarlo direttamente alla bocca, cerchi di rinviarlo. Prima provi e proverai anche tu in futuro questa ritualità che non è fine a se stessa ma ha una sua determinante valutazione finale di quel vino.

L’organizzazione anche di questo evento, come di precedenti del Mud’à, rientra nell’attività di Un’isola in rete, presente anche ieri sera coi suoi collaboratori e col suo presidente Giuseppe Pintus.
Grazie al Mud’à e al suoDirettore Luigi Agus, che sta mettendo a disposizione di un paese diverse organizzazioni valide. Altra cosa che il paese, Aglientu, non risponda come deve allontanando se stessa e la sua vocazione turistica dal raggiungimento di alcuni obiettivi primari dei nostri tempi. Uno fra tutti: non proporre solo cibo e poco altro ma “provare” sempre a completare il mosaico con altri puzzle che anche questa importante risorsa che è il Mud’à. riesce ad aggiungere.
Crederci non è impossibile, provare costa poco, anzi nulla.
Ecco un breve filmato della serata.