Calangianus, 26 lug. 2015-
La 14^ edizione della Sagra del Bovino, l’evento dell’anno per il paese di Calangianus, un tempo centro pilota dell’economia del sughero, uno dei 100 comuni al più alto reddito d’Italia. Disoccupazione zero, vivacità ed esempio in Sardegna di come un prodotto, il sughero, possa incidere nel benessere di un’intera comunità. Quell’economia ha conosciuto negli ultimi dieci anni una forte riduzione della domanda, la difficoltà concreta di accedere ai crediti e un impoverimento complessivo che ha trascinato il paese nella oscurità da cui sembrava non potesse uscire. Calangianus, ancora una volta, invece sta smentendo i dati generali che parlano di crisi a tutto tondo e sta iniziando una lenta ma progressiva risalita verso l’auspicato rilancio che merita soprattutto per l’incredibile alacrità che ha sempre caratterizzato i suoi abitanti.
Parliamoci chiaro: c’è molto da fare e molte cose devono cambiare, ma il passo sostenuto dell’attuale amministrazione, guidata da un medico Gian Martino Loddo, sta provando a ridestare gli antichi splendori. I primi risultati stanno arrivando con il riconoscimento di settore economico importante e vitale (il sughero) per la Sardegna dall’attuale amministrazione regionale. Ciò servirà a ricevere una maggiore attenzione da parte della Regione verso quella che era, fino a 20 anni fa, l’economia principale del paese.
In questa delicata fase dell’intero paese, anche un evento come questa Sagra del Bovino, si attesta come un ulteriore rilancio per un settore, quello dell’allevamento e del consumo delle carni bovine, di assoluta valenza. Il binomio Sagra e riconoscimento delle qualità delle carni bovine della Sardegna, e galluresi in particolare, si è consolidato anche in questa edizione che, per numeri di presenze, è decisamente la migliore da quando un’associazione del paese, La Graiglia, decise di fare la prima edizione, pensate con una sola vacca!. Ora le cose sono diventate grandiose, due giorni di festa e una decina di migliaia di presenze, da tutte le zone turistiche e da tutta la Gallura. Nel video anche l’intervista al Sindaco Loddo, gongolante e con ragione per questo successo.
Un’altra vetrina è stata dedicata all’artigianato sardo e locale, con decine di standisti con i loro prodotti unici, il gelato artigianale di una ditta locale di assoluto valore, tanta allegria e una festa di piazza con ballo, a cui è seguita una notte bianca festosa che è andata sino a notte inoltrata. Nella serata anche le esibizioni dei Turpos di Orotelli, i Boes e Merdules di Ottana, il gruppo folklostistico Lu Rizzatu, la Banda Columbano di Calangianus, La Mascara Gadduresa e tanti altri ospiti che hanno animato la fase della cena e l’anteprima di venerdì.
Occorre usare al meglio questi eventi perché sono trainanti di altri possibili iniziative che devono anche essere destagionalizzati e non accontentarsi mai. Questo, a Calangianus lo sanno bene e tutto lascia supporre che , grazie alla spinta innovativa dell’attuale amministrazione, con l’aiuto di tutte le associazioni culturali che sono sempre più vivaci, grazie anche alla cultura del lavoro che è insita in questa gente, le cose a Calangianus possano migliorare. Se lo augurano i calangianesi, se lo augurano i galluresi che hanno specificità talmente valide che possono risalire la china e fare comparto e rete, con le intelligenze e con le idee, per superare questo tremendo momento storico di cui non si intravvede la fine. Una Sardegna che non è e non dev’essere solo mare e turismo ad esso legato. La Sagra del Bovino è un esempio di come le cose fatte in sinergia producono risultati entusiasmanti. Forza e Grazie Calangianus!