Tempio Pausania, 7 mag. 2016-
E’ scomparso ieri Paolo Pintore, 50 anni, una vita di sofferenza e di privazione della cosa più importante nella vita, quella di essere libero di muoversi.
Paolo, da 25 anni, soffriva di atassia cerebellare degenerativa, una malattia rara che colpisce da 1 a 3 persone ogni 100.000 abitanti.
“Un puntino – ci dice Maria la sorella, nota giornalista – uno dei pochissimi sfortunati ad ammalarsi di questo male che in lui non era genetico“.
I necrologi non sono stati fatti per scelta della sorella. Lui, quando da giovane si parlava di morte, ha sempre pensato che la cremazione era la formula migliore per conservare in casa il ricordo dei morti.
” Diceva sempre – continua Maria – che se mamma fosse stata cremata l’avrebbero tenuta per sempre a casa. Così, in ricordo di queste cose che ci dicevamo, ho deciso di farlo cremare e la cremazione sarà il suo funerale. Non importa che dice la gente, io so che lui sarebbe stato d’accordo. Le sue ceneri saranno liberate, per dargli quella libertà che venticinque anni di sofferenze indicibili, gli avevavo tolto. Ringrazio di cuore quanti si sono preoccupati di mio fratello, quanti gli hanno voluto bene ed anche chi ha usato parole poco cordiali nei miei confronti“.
Un abbraccio di cordoglio all’amica Maria, e un pensiero a Paolo che ricordo molto bene e con affetto. La classe ’65, di cui faceva parte, deciderà, col consenso della sorella che ha approvato, di fare quanto crederanno opportuno per ricordare la memoria di un caro ragazzo che oggi ha smesso di patire.
Per il resto, serva il rispetto e il silenzio di tutti per una vita che non c’è più. Nessuno si erga a giudice di nessun altro.
Riposa in Pace Paolo!