Tempio Pausania, 4 gen 2016-
Giunge inaspettato e quanto mai gradito un sms che mi avverte di un amico, di quelli che contano su di te e su cui puoi contare anche da cieco, che finalmente riesce a venir fuori da un destino avverso, da una di quelle sorti negative che ti tengono legato ad un letto e ad una macchina per il resto della tua vita.
“Caro Sandro, mai ho ricevuto notizia più piacevole in questi ultimi tempi. Che vuoi che ti dica? Appena ricevuta da tua moglie, il primo impeto è stato pensare che stessi scherzando, tale è stata per me la sorpresa. No, mi son detto, sta a vedere che si è firmato col nome della moglie chiamando dal suo numero ed invece è lui che mi comunica questa cosa per esorcizzare questa lunghissima attesa. Sono 5 anni, infatti, che tre volte la settimana eri legato ad una macchina e ti sentivi sempre più perso dentro quel meccanismo infernale della sopravvivenza. Sandro sta cedendo, ho pensato alla tua ultima chiamata. La voce era sempre bassa, la voglia di vivere ancora, scemava come la speranza di una chiamata da uno dei centri dove risultavi iscritto. Tu forse non lo sai, ma ogni volta che incontravo un addetto del centro dialisi di Tempio, chiedevo di te. Erano forse 5 mesi che non ci vedevamo. Ci siamo ripromessi, cento volte, che ci saremmo trovati ma mai era successo di recente.
Invece, ieri il miracolo del post Natale, nello stesso mese di cinque anni prima quando era iniziato il tuo personale, per certi versi drammatico, peregrinare da Calangianus a Tempio, al centro dialisi.
“Non perdere la speranza, succederà”, ti dicevo, ti dicevano anche loro, quel fantastico personale della dialisi di Tempio che tanto si sono prodigati ad aiutarti ed a farti coltivare la fiducia nella possibilità che un giorno anche per te sarebbe arrivato il momento di quel rene.
“Tu mi aiuti, – mi dicevi ogni volta – sai farmi ridere, sai darmi una scossa, mentre io sto naufragando nella peggiore depressione, quella che non ti concede una finestra aperta. Uno di questi giorni, ti racconterò come sono diventato presidente provinciale dell’ANED (Associazione Nazionale Emo Dializzati). Scriverari di questo?“
Certo che lo avrei fatto, amico caro. Anzi, sono sicuro che questa nuova carica ti darà quel briciolo di entusiasmo che stai perdendo nella vita. Il solo fatto che ti saresti occupato di tante altre persone, che ancora sono soggette alla filtrazione forzata del loro sangue per vivere, sarà per te motivo di orgoglio e di stimolo per ridare il giusto senso a questa vita.
Ieri, all’improvviso, come un boato nella notte silenziosa, la chiamata da quel 070 di Cagliari. Non c’era tempo da perdere ti hanno detto. Vieni subito, “abbiamo il rene per te“. La corsa in macchina con tua moglie al Brotzu e ieri pomeriggio il trapianto, con la nuova tecnica meno invasiva delle altre del robotino. Tutto bene, tutto è già funzionale e il rene nuovo sta dando da subito le risposte che tutti, ad iniziare da te, si attendevano. Hai visto? Ora ti aspettano anni migliori, sei un pensionato di lusso e potrai godere della vita che verrà, sapendo che quel calvario non lo dovrai più affrontare. Hai avuto un pensiero per me, hai detto a tua moglie “manda un messaggio ad Antonio e diglielo“. Beh, non lo avessi fatto, appena ci saremmo visti ti avrei sputato in un occhio! Dai, scherzo e lo sai. E’ che mannaggia a te, mi hai commosso in un modo straordinario. Ci sei arrivato, tardi ma ci sei arrivato. Forza ora! Abbandona i pensieri tristi e mettici la tua voglia e la tua passione per la vita. Ora puoi!
Ho detto a tua moglie, dopo aver letto il suo messaggio e averla chiamata, che mi ha fatto piangere questa belllissima notizia. Sono troppo felice credimi!
Ti abbraccio, sapendo che prima o poi leggerai queste quattro righe e mezzo e sappi che ti voglio bene davvero. Da stasera, so che potremo contare entrambi su un rinnovato affetto e, chissà, magari raccogliere quel miliardo e mezzo di idee in comune che in questi lunghi anni di amicizia abbiamo seminato. Prima o poi, anche quei frutti inizieranno a maturare e insieme daremo un senso comune ai nostri fantasmagorici progetti ed alle tante passioni in comune.
Ti voglio bene, amico.
Antonio