Tempio Pausania, 13 gen. 2016-
Il comunicato di Tempio Libera e Democratica inerente la paventata chiusura del punto nascita delll’ospedale cittadino Paolo Dettori. Come precisato in tutte le altre circostanze, questo blog on line è a disposizione di chiunque lo ritenga strumento utile alla divulgazione, anche politica, delle proprie istanze. Nessuna appartenenza o parentado, per quanto concerne galluranews, è in essere con alcuna forza politica e lo stesso blog si dichiara indipendente, autonomo e libero per far si che esista pluralismo ma anche piena libertà d’opinione, sempre nel rispetto delle regole comportamentali e civili.
“Tempio Libera e Democratica chiede la deroga alla regione contro la chiusura del punto nascita.
Lettera inviata a: On. Francesco Pigliaru (Presidente della Regione Sardegna) On. Gianfranco Ganau (Presidente del Consiglio Regionale) Dr. Luigi Benedetto Arru (Assessore Regionale Igiene e Sanità) On. Giuseppe Meloni (Gruppo Consiliare Partito Democratico) On. Pier Franco Zanchetta (Gruppo Consiliare Cristiano Popolari Socialisti) On. Giuseppe Fasolino (Gruppo Consiliare Forza Italia Sardegna) Dr. Paolo Tecleme (Commissario Straordinario ASL 2).
Il gruppo consiliare di Tempio Libera e Democratica, interpretando i sentimenti della popolazione dell’Alta Gallura, intende avviare un’azione politica in tutte le sedi istituzionali, che abbia come obbiettivo la salvaguardia del punto nascite dell’Ospedale “Paolo Dettori”. Da recenti notizie apparse sulla stampa il suddetto punto nascite sembrerebbe l’unico, tra quelli attualmente operativi in ambito regionale, per il quale è prevista la chiusura, in base all’accordo scaturito dalla Conferenza Stato Regioni del 2010, che sanciva la soppressione dei punti nascita con un numero di parti inferiore a 500/anno.
Come è noto, nella Regione Sardegna si trovano al di sotto del parametro dei 500 parti, da diversi anni e tutti con trend negativo, i punti nascita degli Ospedali di Alghero, Carbonia, Iglesias, La Maddalena, Lanusei, San Gavino e due cliniche private di Cagliari. La riorganizzazione che l’Assessorato Regionale sta ipotizzando prevede l’accorpamento dei punti nascita di Carbonia e Iglesias, la concessione in deroga all’Ospedale di La Maddalena, penalizzata dalla condizioni di insularità, e all’Ospedale di Lanusei, in quanto svantaggiato dalla posizione geografica e dall’isolamento riguardo alle vie di comunicazione. La deroga verrebbe concessa anche agli Ospedali di Alghero e San Gavino che non hanno certamente le caratteristiche geografiche degli altri due centri ma che evidentemente possono contare su una maggiore visibilità istituzionale che ne garantisce il futuro. Di conseguenza l’unico centro nascita pubblico ad essere interessato dalla chiusura sarebbe quello del nosocomio Tempiese, che oltre ad essere penalizzato dall’assenza di un servizio di Parto Analgesia, vive da tempo in una situazione di incertezza che non incoraggia certamente le donne ad orientare la propria scelta verso l’Ospedale Paolo Dettori e, di conseguenza, ha visto diminuire negli anni, anche in percentuale non superiore agli altri Centri menzionati, il numero di parti espletati.
La decisione dà anche la misura del peso politico del territorio nel Consiglio Regionale, all’interno del quale, sembra di capire, che Tempio e l’Alta Gallura contino veramente poco. Stupisce anche che non si tenga in alcun conto dei reali bisogni di salute della popolazione che afferisce al presidio Tempiese dal momento che le condizioni della viabilità del territorio gallurese non sono certamente rassicuranti circa l’accessibilità alle strutture nelle quali sarebbe possibile espletare il parto. Occorre ricordare che, in condizioni normali, sono necessari non meno di 45 minuti per percorrere la strada Tempio Olbia e che le pazienti che vivono nei centri della costa Nord Occidentale, che normalmente afferiscono al punto nascita Tempiese, si troverebbero a dover effettuare percorsi stradali di durata non inferiore agli 80-90 ,minuti, in condizioni di assoluta emergenza, per raggiungere il punto nascita più vicino (Olbia o Sassari).
La situazione è ancora più grave se si pensa che la chiusura del Punto Nascita avverrebbe in assenza del Sistema di Trasporto per l’Emergenza Neonatale (STEN) e di quello Assistito Materno (STAM), che avrebbero dovuto essere attivati dalle Regioni in via preliminare alla riorganizzazione delle rete dei Punti Nascita come previsto dalle “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo” del 16 Dicembre 2010. Su questo aspetto organizzativo, che la legge ha previsto a tutela della sicurezza del percorso nascita, la Regione Sardegna è totalmente inadempiente e, procedendo alla chiusura del Punto Nascita, che rappresenta un provvedimento discriminatorio nei confronti dell’Alta Gallura, l’Amministrazione Regionale si assumerebbe una gravissima responsabilità, circa la salute delle gravide e dei nascituri, di cui dovrebbe rispondere non solo dal punto di vista politico.
Pertanto chiediamo con forza che venga consentita la prosecuzione dell’attività assistenziale del punto nascita dell’Ospedale Paolo Dettori che è indispensabile, nelle attuali condizioni di viabilità, per garantire a tutto il territorio dell’Alta Gallura l’accesso alla cure perinatali in condizioni di sicurezza: unico vero obbiettivo, questo, delle disposizioni previste dall’accordo della Conferenza Stato Regioni più volte citato.
Comune di Tempio Pausania Gruppo Consiliare di “Tempio Libera e Democratica”
Il Capogruppo Antonio Balata”