Tempio Pausania, Parcheggi dell’ospedale violati, nessun rispetto, nessuna regola, nessuna sanzione.

Tempio Pausania, 12 ott. 2016-

Mi creda Signor Masoni, ogni giorno viaggiamo a rifornire d’acqua le cisterne dell’ospedale di Tempio e tutti i giorni ci scontriamo dinanzi a queste situazioni che ci impediscono di lavorare bene. Si deve informare le autorità, e lo abbiamo già fatto, ma nessuna autorità giudiziaria ha competenza all’interno dello spazio riservato alle autovetture. E’ uno spazio privato e ci si deve affidare alla intelligenza degli automobilisti ma soprattutto, visto cosa ci capita ogni volta, con la loro poca civiltà ed educazione civica. Ci è stato detto che è la Direzione Sanitaria che deve impedirlo segnalandolo alle autorità. Questo, si cede, non è avvenuto

Questa l’amara constatazione di chi ogni giorno, a causa della mancanza di acqua nella rete idrica dell’ospedale, è costretto a fare salti mortali per arrivare sino alle cisterne che sono ubicate nella parte posteriore del nosocomio, quello per capirci che conduce alla camera mortuaria. Ogni giorno una serie di macchine posteggiate fuori dagli stalli, a causare intralcio al lavoro altrui, parcheggi negli spazi dove la sosta non è permessa (vedi le foto allegate).

Ci rivolgiamo alla comunità nella quale abbiamo sempre confidato affinché capisca che questa mancanza di regole definiscono una scarsa, se non assente, civiltà ed educazione. La stessa considerazione mi permetto di farla per tutti quegli automobilisti che vorrebbero entrare nei negozi con l’auto, o quelli che nella zona del bar di via Limbara occupano buona parte della carreggiata (direzione Limbara) di una strada a doppio senso e ad alto regime di traffico (all’inizio dell’anno era anche accaduto un incidente che aveva coinvolto una signora di Tempio). Tutte strade fuori dal controllo ordinario della polizia che evidentemente non ne intravvede la pericolosità. Anche questa strada più volte ci era stata segnalata per la difficoltà dei pedoni che non passano neppure sui marciapiedi perché occupati da macchine. 

Antonio Masoni

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