Tempio Pausania, La Sanità sarda al collasso totale, a Sassari Pronto Soccorso paralizzato.

Tempio Pausania, 28 set. 2018-

Non passa un solo giorno che non arrivi qualche notizia sullo stato di totale caos nella sanità isolana. Tutto avviene mentre la questione Mater Olbia, diventata una chimera per questa giunta regionale, incapace di risolvere questioni spinosissime di ogni natura, dalle esose spese alle lievitazioni e fatturazioni maggiorate del 300% di cui il Qatar , principale finanziatore, vuole avere resoconto (vedi link del mese di aprile di un giornale on line). Per non parlare della circa 1000 assunzioni promesse e di cui non esiste traccia. Tali assunzioni, se fossero andate agli ospedali pubblici, si sarebbero risolti tutti i problemi. In Qatar pare siano tutti arrabbiati perché non arriva nessun segnale così come anche dal paese arabo non trapela alcuna voce in merito. Il Qatar pare abbia speso già 200 milioni di euro per alcuni lavori di cui non c’è traccia, così come è fitto il mistero sul sopralluogo della commissione regionale che non ha fatto ancora luce sulla presenza annunciata di determinate apparecchiature che nessuno ha documentato. I lavori iniziati da diversi anni avrebbero dovuto consentire l’apertura il 1 marzo 2015!! Fu annunciato da Renzi con grande orgoglio. Da allora aperture che sono saltate, date e rinvii come se piovesse,  continui spostamenti che hanno allontanato l’annunciata apertura, ora slittata ai primi mesi del prossimo anno ( 2019, data non ufficiale ma anch’essa annunciata).

Alla fine, saranno complessivamente 242 i posti letto disponibili al Mater Olbia e i primi ambulatori operativi saranno specialistici. Il primo nucleo sarà incentrato su diabete, neurologia, malattie dell’obesità, gastroenterologia e senologia, oltre a una diagnostica per la chirurgia tradizionale, ecografie e tac, e un’endoscopia avanzata. di fronte a un investimento che vale in tutto un miliardo di euro, considerato un’eccellenza ancor prima di essere inaugurato.

Nel mentre, lo dicevamo, scoppia ovunque l’emergenza sanitaria negli ospedali pubblici. Notizia di oggi, si parla di sovraffollamento, accessi impropri, del rischio paventato per una riduzione dei posti letto per i ricoveri, personale medico e paramedico ridotto ormai all’osso. Il pronto soccorso Santissima Annunziata di Sassari è al collasso, con la situazione che continua a precipitare. E’ quanto denuncia il vicepresidente del Consiglio regionale Antonello Peru (FI).

“Il reparto emergenze del presidio sanitario del capoluogo turritano – spiega il rappresentante degli azzurri – sta registrando tempi di attesa da record, sino a dieci ore di aspettativa per i codici gialli. Nella sala d’attesa della struttura confusione tra i pazienti e gentilezza degli operatori”. Si soffre, più o meno in silenzio, con i cittadini che attendono di avere il lasciapassare dal triage.

“Molti pazienti – spiega Peru – sono costretti a lunghissime ore di attesa prima di essere curati al Santissima Annunziata, se non addirittura messi nelle condizioni di andarsene, stanchi e snervati”.

Il motivo?  “La ristrettezza dell’organico nella front line dell’emergenza.  E’ impensabile lasciare solo due medici a gestire le urgenze, valutare gli interventi e dover smistare le degenze. Gli operatori che ci lavorano stanno stringendo i denti, sperando in un’adeguata riorganizzazione del sistema sanitario. Ma le storie di ordinario disservizio, nella struttura ospedaliera che rappresenta l’eccellenza della sanità a Sassari, non finiscono certo qui.

“Perché l’ospedale scoppia, con i posti letto che si saturano nelle corsie dei principali reparti del nosocomio – conclude Peru – con la spia rossa delle barelle che si accende all’interno dei corridoi. Ecco perché temiamo che, dopo la bocciatura della rete ospedaliera, si apra lo scenario di una riduzione dei posti letto per i ricoveri nei presidi sanitari di Sassari e dintorni. Occorre evitare che gli ospedali del Nord Sardegna diventino come dei gironi infernali, nonostante lo sforzo che il personale medico e infermieristico deve sopperire ogni giorno”.

Ovunque, la stessa situazione, dal Sulcis alla Gallura, proteste, manifestazioni, sit-in, pellicole che il tempo ha già riservato alla sezione medioevo della sanità sarda. Non esiste bisogno o emergenza che faccia desistere da questo continuo crollo della sanità, ridotta ad una serie smisurata di cattedrali nel deserto, a corse contro il tempo per cercare una soluzione ad un male o anche solo per un parto.

Era questa la strategia vincente? E come pensate di rattoppare se nemmeno la struttura privata sta andando avanti nonostante le celebrazioni avessero lasciato intendere che avrebbe risolto gran parte dei disagi attuali in questo territorio?

Non resta che attendere questa apertura, nel frattempo continueremo a nascere altrove, a morire di frequente (sempre altrove) quando in passato sarebbe stato evitato, a viaggiare su un elicottero, sempre che ci sia a disposizione e sempre che il codice lo permetta, a stravolgere la nostra vita precedente per un diritto che abbiamo perso, per una incapacità di pensare da politici veri, che il popolo ha eletto e che solo per il popolo avrebbero dovuto lavorare. Ops, scusate, ho usato a sproposito la parola lavoro.

Antonio Masoni

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