Tempio Pausania, La ricca documentazione del Teatro del Carmine non è mai sparita. Viene custodita dalla stessa amministrazione civica, tuttavia la notizia era stata data.

Tempio Pausania, 8 gen 2016-

Appare quanto mai strana la notizia riportata ieri mattina sul quotidiano La Nuova Sardegna dove si denunciava la scomparsa della ricca e preziosa documentazione custodita presso il Teatro del Carmine e che comprendeva, tra le altre, le locandine storiche del teatro, le cambiali per la sua costruzione e altri cimeli. La notizia del giornale diceva che l’amministrazione era all’oscuro di questo ammanco, come conferma in questo passaggio del pezzo di ieri

” ...L’impegno che si è assunto il sindaco pro tempore Andrea Biancareddu è quello di far luce sull’episodio, segnalato ufficialmente all’amministrazione comunale dal custode della struttura pubblica. Il tempo però stringe, anche perché resta ancora viva, in città e tra i tantissimi estimatori, la sorte che hanno subìto diversi decenni fa cinque delle dodici tele che arricchivano il salone d’attesa della vecchia e ormai fatiscente stazione ferroviaria di Tempio. Tele d’autore, di valore storico (ed economico) inestimabile, scene isolane del pittore sardo Giuseppe Biasi…”

oggi, sul sito del Comune si legge:

“I documenti originali sulla nascita del teatro cittadino non sono più nella bacheca del salottino privato del Carmine ma custoditi altrove . L’amministrazione rassicura la città.  Ha disposto lo spostamento prima dei lavori di sistemazione della struttura per preservarne l’integrità e la sicurezza. Non sono scomparsi i documenti originali che testimoniano la storia della costruzione e del finanziamento privato di uno degli edifici storici della città, il Teatro del Carmine. Sono stati semplicemente spostati, su decisione dell’amministrazione, e sono ben custoditi.

In occasione della gara d’appalto e in particolare nel sopralluogo effettuato per l’inventario prima dell’inizio dei lavori, i documenti hanno trovato per il momento una diversa sistemazione in attesa che si definiscano alcuni dettagli con il concessionario. Nella fase di ultimazione dei lavori necessari per la concessione non era infatti possibile lasciare in bacheca gli importanti cimeli , sia per non incorrere nel rischio di danneggiarli, sia per la necessità che il concessionario, vista l’importanza storica dei documenti, li accettasse formalmente assumendosi la responsabilità della custodia.

 Adesso si dovrà valutare se riportare gli originali in Teatro e sistemarli nella bacheca dove si trovavano oppure se mantenerli ben custoditi e predisporre le copie per la sistemazione nel salottino privato del Carmine affinchè tutti possano fruirne. La struttura tiene a precisare che, nessuno, tranne i funzionari responsabili del Teatro e gli addetti ai lavori, può essere messo a conoscenza, anche per motivi di sicurezza, della nuova collocazione dei documenti. Probabilmente l’equivoco è nato proprio in virtù dell’esigenza di garantire la massima tutela degli importanti beni custoditi”

Alla luce di questa notizia, appare quanto mai bizzarro che un cronista possa fare un articolo di denuncia di una scomparsa senza prima avere la certezza  che fosse il verbo ufficiale dell’amministrazione comunale e non di altri. Inoltre, sempre secondo una valutazione oggettiva, qualcuno avrà pur dato questa notizia dell’ammanco, ripresa dal giornale, senza avere prima valutato con attenzione cosa ci fosse dietro e se magari non fosse il caso di attendere che la cosa fosse vera oppure no.

Sta di fatto, che nulla è scomparso e tutto è semplicemente sotto chiave in attesa che i lavori del teatro siano ultimati.

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